Male, molto male, malissimo.

Questa in sintesi è la disanima della partita domenicale che vede la sconfitta netta del Real in casa della Calcistica Valtenesi.

La squadra di Mr. Treccani non splende per lucidità e prestanza fisica, mentre la Valtenesi è desiderosa di giocare per vincere, lo si nota praticamente da subito.

Dai primi scambi e dal possesso palla il Real insegue più che giocare.

Tutto il primo tempo è una ricerca di assestamento, scampando pericoli e cercando qualche scampolo di azione che porti a diventare insinuosi quel tanto da mettere paura ma non gira.

Tutto sommato sembra che sul campo ci siano delle possibilità, un tiro dalla distanza, un tiro al volo di Tomasotti, una conclusione di Tedoldi che sbecca la traversa… ma arriva, da azione personale,

il goal dello svantaggio 1 a 0 e mesti torniamo negli spogliatoi.

Pensiero comune vuole che la partita sia ancora tutta da giocare, ma cosi non è.

Il Real rientra e fa male, lascia praterie sconfinate da conquistare e le gambe non reggono alle incursioni. Maldestri momenti di gioco creano solo falli che moltiplicano i cartellini gialli e

gli avversari approfittano di questa desolazione di gioco portando prima, un solo uomo a vagare libero e tranquillo nella nostra area e a ricevere un calcio piazzato che con un quasi maldestro calcio a rimpallo saltella in rete lasciando Bertocchi ad ammirarne il passaggio e, successivamente, un solo uomo che dribbla tutta la difesa senza colpo ferire per appoggiare al proprio centrale che

in tutta tranquillità sigla il 3 a 0.

Non c’è partita e soprattutto non c’è il Real, quel Real che abbiamo visto in ottima forma per tutto l’inverno, quello che ha lottato in 10 uomini per cercare la testa della classifica meritando più di tutti una vittoria che non è arrivata, quel Real che ha fatto incetta di record perché ha dato lezione di gioco superandosi partita dopo partita, no, non c’è, oggi non si è presentato.

Lo so, è una disamina molto critica ma rispecchia una realtà. La bellezza del giuoco del calcio è anche prendere atto delle sconfitte, valutare con fredda lucidità questi momenti, senza incolparsi reciprocamente ma facendone tesoro.

Le ambizioni sono le medesime della prima di campionato, i giocatori gli stessi, la società ha la massima fiducia, tornate ragazzi, tornate a farci gioire.

Forza Real